AUTORE
Adriano Rosati
La mia arte…
La mia vita creativa, all’atto pratico, si spiega nella visione di un insieme senza conclusione ma fulgidamente desiderato. La ricerca è eterogeneamente presente in questioni affettive e idealistiche che mai vorranno incontrarsi. Dunque la pittura disconosce il suo motivo, una depersonalizzazione ai limiti del pensiero, non è contatto umano quanto più raggio d’energia, in un universo circoscritto all’approccio diretto con l’opera.
Mondi si creano, colori o derivati si fondono, si assembla vita, si ricerca comunicazione e al contempo la si annulla. Inespressivo lo spettatore è messo di fronte alla possibilità di una coscienza esteriore ed interna, mai ferma, impersonale e distintamente irriconoscibile.
Così facendo si propone il potere universale dell’astratto, con lo spettatore che diviene egli stesso creatore dell’opera, muovendosi tra la sua origine ( pittore) , l’origine del suo contatto con essa, e il suo creare.
Dunque il pianeta che si presenta è ponte volenteroso d’ampliarsi, giungendo all’idea di un “piccolo universo a sé”, una stazione dove l’apertura e l’effettiva creazione non significano diversamente dall’altro.